Stomachion

domenica 21 ottobre 2012

La politica elettrica del Capitan Swing

Capitan Swing e i pirati elettrici dell'isola delle braci non esaurisce i suoi spunti con la scienza, che abbiamo ampiamente approfondito ieri. Innanzitutto già l'ispirazione del nome del protagonista, Capitan Swing, è indicativo dell'intento politico di Ellis, che però opera anche questo aspetto con la leggendaria figura di Jack il Saltatore, su cui mi sono già più o meno diffusamente soffermato nella recensione di Springald.
Come avevo già scritto in quel post, l'epoca di Jack il Saltatore è quella della nascita del corpo di polizia londinese, i più noti bobbies. Questo corpo, la classica polizia metropolitana, venne fondato da sir Robert Peel e all'epoca non era costituito da gente poi molto preparata, se
(...) il primo uomo a essersi arruolato fu beccato dopo quattro ore così sbronzo da non riuscire neanche a camminare da solo.
Non solo: il rispetto verso questo giovane corpo di polizia era decisamente molto basso all'epoca, se era possibile un fatto del genere:
Tre anni da adesso, l'agente Bob Culley sarà accoltellato durante una sommossa, e il suo assassino assolto per legittima difesa: perché la sua vittima era un Peeler.
Non era però l'unico corpo di polizia della capitale britannica:
Bow Street era la sede della Corte dei magistrati, fondata dal colonnello Sir Thomas de Veil: e i magistrati, i Giudici di Pace che esminavano e giudicavano ai processi, controllavano i Bow Street Runner che usavano per far rispettare la legge. Molti Runner in precedenza erano stati "acchiappaladri" indipendenti, pagati direttamente dalle vittime per acciuffare i manolesta e restituire il maltolto. Molti acchiappaladri erano, naturalmente, ladri, esrtorsori e assassini a loro volta. L'acchiappaladri Jonathan Wilde guidava un esercito di scassinatori talmente numeroso che quando fu condannato Daniel Defoe riferì che per salutarel'impiccato si era radunata la più grande folla che avesse mai visto, "come se fosse stato un trionfo". I Bow Street Runner, quindi, forse non erano onesti come i magistrati volevano far credere alla gente.
E nemmeno gli stessi magistrati lo erano.
I magistrati diventano, quindi, una metafora, decisamente molto aderente alla realtà, alla luce di quanto tramanda la storia, del potere costituito, difeso da un lato dai violenti runner e dall'altro dagli inconsapevoli (e mediamente incompetenti) poliziotti metropolitani. A questo ordine costituito si oppone Swing, ovvero il dottor Jonathan Rheinhardt, uno scienziato e un utopista, dome dimostra mentre discute con l'agente Charlie Gravel.
Innanzitutto ecco come si descrive:
Io sono un pirata, sir. Un pirata dell'aria. Un ladro con una nave e il terrore e il terrore della gente ignorante sulla terra, lo so.
Ma ciò che cerco di rubare è il vero mondo che deve arrivare.
Un mondo di scienza e filosofia della natura. Un mondo in cui una nave volante non ha bisogno di nascondersi tra le nuvole di notte.
Ellis è fiducioso nella scienza, e non lo nasconde, anzi paragona l'attuale politica mondiale, dove si cercano di conentrare le risorse in poche mani, addirittura con la magia! La storia dietro la sfida con i magistrati, infatti, è legata a un piccolo meteorite caduto nel Devonshire nel 1623 e dotato di incredibili poteri e studiato da filosofi naturali:
Ma loro non sono filosofi. Sono maghi che vogliono legare il nostro futuro a quella piccola pietra.
Perché intrappolarci in un mondo in cui il potere è in mano ai possessori di una risorsa così ridicolmente finita?
Perché farlo quando io posso produrre elettricità dall'aria?
Come ci si può opporre al mondo dei magistrati e del potere d'elite, il potere protetto dallo stato? Come si può costruire l'utopia? Come la si può rendere reale?
La risposta giunge una volta che Graves, arrivati sull'isola delle ceneri ed esplorando il capannone più grande, chiede se il posto dove si trovano è una fabbrica. E le parole di Swing riecheggiano di libertà e conoscenza condivisa, la filosofia di Wikipedia:
Ognuno è qui per scelta. Non pensare a questo posto come a una fabbrica ma come a una scuola.
Ogni cosa che viene fatta qui viene insegnata a qualcuno che a sua volta la insegnerà a qualcun altro.
Quando spaccheremo il culo alla classe dirigente, alterando di conseguenza la natura del governo, queste saranno le persone che porteranno avanti il paese.
E insegneranno ciò che hanno imparato qui. E i loro alunni poi faranno lo stesso, così la conoscenza si diffonderà liberamente.
Il sapere deve essere libero.
Ovviamente c'è anche un che di anarchico nei pirati elettrici, e la differenza tra il gruppo guidato da Swing e i runner sta nella forza letale delle armi utilizzate: le pallottole elettriche non sono costruite per uccidere, né questo è l'intento dei pirati, a differenza degli accoliti dei magistrati, che sono disposti ad uccidere anche un semplice fattore pur di ottenere un cavallo fresco:
E' interessante notare la dinamica tra i due personaggi: il fattore si comporta come qualunque spirito libero, affrontando il runner da pari a pari. Un atteggiamento del tipo Ma tu chi sei? Il runner, invece, che ricordo rappresenta il potere politico, vuole far valere la propria posizione e lo fa con la forza delle armi: la vera violenza non sta in chi cerca di difendere i propri diritti, ma in chi, quale che sia il proprio ruolo, vuole sottolineare la gerarchizzazione introdotta con la democrazia.
Purtroppo poi la realtà reclama il suo tributo e per sopravvivere bisogna uccidere, abbattere colui che per denaro, per soldi, più soldi di quanti io possa spenderne in tutta la mia vita, è lacchè del potere. L'ultimo ostacolo viene rimosso, e la strada della legge, della giustizia è finalmente aperta per i pirati elettrici:
Sir Roderick Hood, in nome della legge vi dichiaro in arresto.
E in nome della giustizia, vi consegno ai pirati elettrici dell'isola delle braci.
Questo credo che sia un altro passaggio importante: rappresenta un tentativo di costruire una società che si basi su alcune regole di buon senso, su una mediazione tra la nostra necessità di avere delle leggi e ciò che in effetti è giusto.
Tutto ciò che vi dico è vero.
Sono tutti gli altri che vi stanno mentendo.
io sono Capitan Swing.
E da oggi siamo tutti un po' Capitan Swing!

P.S.: i passaggi tratti dal fumetto sono nella traduzione di Francesco Matteuzzi per il volume della Panini Comics

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