Stomachion

domenica 29 gennaio 2017

(non) carnevale della fisca #22

Per molti motivi che non sto qui a raccontarvi, questa prima edizione del 2017 è abbastanza snella e veloce e molto astronomica e inizia subito con il primo contributo che ho selezionato per voi, In gita dall'astrologo, un viaggio di Sandro Ciarlariello in una libreria di Bologna per cercare di capire un po' mjeglio il fenomeno degli oroscopi.
Passiamo a Marco Fulvio Barozzi con Franklin Kameny, l'astronomo che migliorò l'America:
Kameny, un newyorkese di origine ebraica, era un bambino molto chiuso fino a quando, all’età di sette anni, scoprì le stelle e seppe che avrebbe fatto l’astronomo. In un campo estivo stupì tutti, ricorda la sorella Edna, indicando agli altri bambini le varie costellazioni con le loro stelle principali.
Degli scritti di Michele Diodati ho, invece, selezionato Sputnik Planitia, un enigma nel cuore ghiacciato di Plutone essenzialmente per l'immagine di copertina!
Le immagini ad alta risoluzione di New Horizons hanno mostrato con incredibile chiarezza che la grande pianura nel cuore di Plutone è formata da una serie di poligoni irregolari, ognuno del diametro di circa 20–30 km. I poligoni sono più elevati al centro di alcune decine di metri e sono separati gli uni dagli altri da “canali”, al punto di confluenza dei quali si trovano spesso incastonate montagne di ghiaccio d’acqua, trasportate lì come iceberg dai flussi che rimodellano la superficie della grande pianura.
Pausa caffé con Mauro Merlotti e le statistiche in fisica:
Il principio di esclusione di Pauli venne enunciato nel 1925 per la spiegazione della struttura atomica, ma successivamente trovò un inquadramento nella teoria quantistica assiomatica. Dall’inizio degli anni venti erano alla ricerca di un modello teorico che, partendo dal modello atomico di Bohr per l’atomo di idrogeno, riuscisse a spiegare le osservazioni sperimentali. Nel 1922 Pauli, su invito di Bohr, si recò a Copenaghen per dedicarsi all’effetto Zeeman anomalo, che consisteva nella separazione di un livello energetico in un multipletto, a seguito dell’applicazione di un campo magnetico. Dopo accurata analisi, Pauli arrivò alla conclusione che sembrava necessario associare all’elettrone una nuova proprietà fisica a 2 valori non prevista in precedenza. Nel 1925 George Uhlenbeck e Samuel Goudsmit introdussero l’ipotesi che l’elettrone ruotasse intorno al proprio asse con un momento angolare intrinseco che fu chiamato spin.
Torniamo al cosmo con la contemplazione del pianeta più bello insieme a Marco Castellani:
Per noi che cerchiamo sempre un senso più profondo ed insieme familiare nelle immagini che selezioniamo, forse il messaggio da trattenere è questo: forse è necessario guardare da fuori un ambiente per capire quanto sia prezioso, peculiare. Quanto questo grosso sasso sia un esperimento unico nell’Universo che conosciamo. Questo sasso che trasporta sulla sua superficie la consapevolezza che l’Universo ha di sé stesso, la sua capacità di guardarsi.
Un post che meriterebbe un posto speciale insieme al pale blue dot di Carl Sagan!
Altro intermezzo al flusso cosmico odierno è La storia dell'aviazione apparsa sul Corriere dei Piccoli dal #27 del 7 luglio 1963 al #35 del 1º settembre 1963 e la cui versione scannerizata è stata pubblicata su Corrierino e Giornalino:
Fin dai tempi più antichi, l'uomo ha sempre desiderato di volare: per migliaia di anni egli è stato costretto a invidiare gli uccelli che liberi spaziavano nell'aria. Per miglaia d anni egli ha invano cercato di strappare alla natura il suo segreto, agli uccelli la meravigla del volo.
Su Scientificast grazie a Silvia Kuna Ballero che a volte anche le stelle mentono sulla propria età!
Solitamente, l’età di una stella si valuta esaminando la composizione chimica della miscela di gas che forma la sua atmosfera e che è, essenzialmente, lo stesso gas da cui la stella si è formata. Il gas interstellare si arricchisce di elementi chimici pesanti (che in astrofisica sono detti “metalli”) man mano che questi sono sintetizzati da successive generazioni di stelle. La quantità di metalli nell’atmosfera di una stella è quindi direttamente correlata con l’epoca in cui si è formata: una metallicità minore implica una maggiore età, e viceversa. Gli elementi chimici presenti nell’atmosfera di una stella assorbono la radiazione emessa dagli strati più interni, creando delle righe caratteristiche che vanno a formare, sullo sfondo della luce emessa, quello che viene chiamato lo spettro della stella.
Altrettanto curiosa è la ricerca su Giove che viene raccontata da Veronica Nicosia su Oggiscienza:
Ma cosa serve per riprodurre in un laboratorio le forti correnti e i venti vorticosi che spazzano con violenza Giove e che portano alla formazione di tempeste che spazzano tutto il pianeta come la Grande Macchia Rossa? Gli scienziati hanno cercato di riprodurre i tre elementi chiave necessari alla formazione dei getti: una rapida rotazione, una turbolenza, e l’effetto curvatura che simuli la forma sferica del pianeta stesso.
Chiudo l'edizione con il sottoscritto, che ha scelto per voi di autosegnalare la recensione di Einstein di Corinne Maier e Anne Simon:
Se la storica serie [degli Introducing] propone uno stile più vicino al libro illustrato e centrato soprattutto sulla scienza e le sue scoperte, il nuovo fumetto scientifico che sta avendo sempre più successo, anche sull’onda delle opere scritte da Jim Ottaviani, si concentra soprattutto sulle storie degli scienziati. Non fa eccezione nemmeno quest’ultimo volume dedicato ad Albert Einstein che, a differenza di quanto fatto da Schwartz e McGuinness, distribuisce il contesto storico all’interno dell’albo in maniera più diluita utilizzando poche vignette piuttosto che la decina di pagine presenti nell’Introducing.
E con questo ètutto per questa edizione, forse troppo breve, ma spero intensa e interssante. Appuntamento al prossimo (non) carnevale delal fisica, chissà dove echissà quando (ma vi terrò aggiornati!).

Nessun commento:

Posta un commento