Stomachion

mercoledì 18 gennaio 2017

Benvenuti tra i mercanti cosmici

Il recupero della recensione de La spada spezzata di Poul Anderson non era stato fatto per caso, ma per poter pubblicare subito dopo quella de La ruota a tre punte, libro di scoperta recente nonché terzo volume della saga della Lega Polesotecnica, che ha come protagonista Nicholas van Rijn. A parte proprio questo La ruota a tre punte, dove invece fa la sua comparsa il giovane ma brillante David Falkayn.
Di come la matematica può rompere i tabù e altre storie
Il volume si costituisce di tre brevi romanzi, La ruota a tre punte, che da il titolo alla raccolta italiana (edizione cartonata del 1975 della Nord), Un sole invisibile e Gli scansaguai. Il protagonista, David, è un apprendista mercante della Lega Polesotecnica, una lega di mercanti che commercia con tutti i pianeti abitati scoperti dai popoli che costituiscono la lega stessa.
Dunque l'ambientazione non è molto differente da quella della Legione dei Supereroi, il gruppo di eroi del lontano futuro DC Comics, mentre lo stile dell'autore è leggero e ironico, con Falkayn personaggio arguto, un po' arrivista e decisamente scanzonato, una caratterizzazione che, ad esempio, si può ritrovare in Han Solo, uno dei protagonisti della trilogia originale di Star Wars. In effetti l'atmosfera della serie, la varietà di pianeti e di razze presenti ne La ruota a tre punte fa pensare proprio alle Guerre Stellari di George Lucas. D'altra parte il pianeta del terzo romanzo breve è desertico, come Tatooine, e rivolge costantemente una faccia contro il sole intorno cui ruota.
Uno dei punti forti del trittico è, oltre alla caratterizzazione dei personaggi e alla vivida descrizione delle ambientazioni, è proprio la parte prettamente scientifica (messe da parte, ovviamente, le violazioni alla relatività speciale necessarie per permettere ai commercianti di collegare in poco tempo i vari pianeti).
Ad esempio ne La ruota a tre punte (in questo caso il romanzo breve d'apertura), David riesce a trovare un modo per introdurre un sistema che si comporta come una ruota pur non avendo una forma circolare, tabù per motivi religiosi sul pianeta dove è ambientato.
Disegnate un triangolo equilatero, $ABC$. Puntate il vostro compasso sul vertice $A$, e tracciate l'arco $BC$. Puntate il compasso su $B$, e tracciate l'arco $AC$; poi puntatelo su $C$, e tracciate l'arco $AB$. Smussate i vertici. La figura ottenuta ha una larghezza costante. Rotolerà tra due linee parallele tangenti ad essa, conservando la sua tangenza per l'intera rotazione.
(traduzione di Gianpaolo Cossato e Sandro Sandrelli)
Il triangolo di Reuleaux, perché è questo il nome della figura geometrica realizata nella pratica da Falkayn, venne scoperta, comela ruota, da un ignoto oservatore della natura. Tra i grandi nomi della storia che la utilizzarono e la studiarono si ricordano Leonardo da Vinci, che utilizzò questa curva per realizzare una mappa del mondo conosciuto, e Leonhard Euler nei suoi studi sulle forme. La figura, che poi è laprima di un'intera clsse, i poligoni diReuleaux, prende però nome da Franz Reuleaux, ingegnere tedesco del XIX secolo che la studiò nel corso delle sue ricerche sul movimento, utilizzandola nei suoi progetti.
Per quanto il triangolo di Reuleaux sia un buon sostituto di un cerchio grazie alla sua larghezza costane, non è propriamente il sostituto ottimale della ruota (o comunqe degli ingranaggi in genere) essenzialmente per via del fatto che il suo centro di rotazione non resta fisso, ma ruota anch'esso insieme con la figura.
Sicuramente nll'ottica della fantascienza possono essere per il lettore i concetti astronmici utilizzati da Anderson (che, ricordo, è un fisico di formazione) e da questi ottimamente spiegati, legati ad esempio all'evoluzione stellare o all'esitenza delle zone abitabli intorno alle stelle, senza dimenticare quei piccoli dettagli che rendono credibili la varietà di forme di vita incontrate da Falkayn nelle sue peregrinazioni.
In generale una lettura bella e interessante che, se riuscite, dovreste indubbiamente recuperare: è un po' come calarsi nelle atmosfere di Guerre stellari, ma con un occhio alla Star Trek (che presto comparirà su questi schermi!).

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