Stomachion

martedì 31 dicembre 2013

Letture (arretrate) batmaniane

Mentre stavo sistemando un po' di appunti sparsi, mi sono accorto di avere alcune recensioni batmaniane non utilizzate: l'idea originale era incorporarle in qualcosa di più organico, ma vista la latitanza di un articolo del genere, ecco che ve le presento in ordine sparso in questo post di fine anno:
Catwoman: Vacanze romane
Vacanze romane si pone tra Il lungo Halloween e Vittoria oscura e rappresenta, nel progetto su Batman portato avanti da Jeph Loeb e Tim Sale, un modo per raccontare le origini di Selina Kyle e di legarla in maniera ancora più stretta alla città di Gotham. Rappresenta, però, anche un'opportunità per andare nel paese d'origine di quella che è la mafia, uno dei prodotti di esportazione italiani di maggior successo. E in questo senso l'errore più grande di Loeb sta proprio qui, nella sua aderenza al mito originale, che anch'esso era da considerarsi errato. Le origini della famiglia Falcone, infatti, portano alla città di Roma, e non, per esempio in Sicilia, come dovrebbe essere. E in questo senso Vacanze romane rappresenta un'occasione persa per Loeb di correggere l'errore.
A parte questo, però, la caccia all'antico anello che dovrebbe costituire il simbolo del potere su tutte le famiglie di mafia, è tipicamente mafiosa, visto che un po' tutte le organizzazioni criminali italiane hanno un rapporto molto stretto con i simboli, utilizzati per mantenere il controllo sui sottoposti e sulla popolazione.
E' poi emblematica la frase di Selina mentre, a bordo dell'aereo, sta abbandonando l'Italia:
sempre che esista una cosa simile
pensa a proposito della mafia, nonostante l'intera vicenda (le) dimostri l'esatto contrario. E' emblematica, in effetti, del successo della mafia e poi della 'ndrangheta: l'essere ritenute delle entità leggendarie, quasi mitiche.
Ultime osservazioni sull'edizione italiana: la traduzione, confrontandola con il testo originale, non sempre è precisa, mentre in assenza di ulteriori informazioni si deve semplicemente presumere che alcune parti sono in italiano, che per inciso laddove sbagliato non viene nemmeno corretto.
Death by design
Uno dei più noti designer e architetti del mondo, Chip Kidd, scrive una storia dal gusto antico, verrebbe quasi da dire, affidata ai magici disegni di Dave Taylor, uno che nello stile si richiama a grandi fumettisti e illustratori come Michael Kaluta o Gary Gianni. Colorata in toni di grigio, l'intera vicenda, una sfida tra Batman e un nuovo anti-eroe arrivato in città, è una vicenda in cui realmente la distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male non sembra così netta, almeno fino alla conclusione.
Batman: Terra Uno
Il multiverso è tornato. Sin dai tempi di 52, la serie settimanale scritta da Morrison, Waid, Rucka, Jurgens ed altri. Molte delle idee allora proposte, così come buona parte del lavoro svolto soprattutto da Waid durante la sua decennale collaborazione con la DC, sono quindi confluite dentro New 52, un progetto che a mio parere deve molto anche all'attuale sceneggiatore di Devil.
Fino al ritorno del multiverso, però, tutte le storie alternative venivano indicate con la generica etichetta di Elseworlds. All'inizio l'idea era quella di spostare gli eroi in contesti storici e/o culturali differenti dal solito, permettendo così agli autori di giocare anche con la politica in maniera leggermente più esplicita rispetto alle serie regolari. Alcune delle saghe migliori uscite con questa etichetta, però, sono molto più simili ai What if...? della Marvel: come esempi basti ricordare Atto divino o Il chiodo.
Ora che, però, il multiverso è tornato, si possono raccontare senza troppi problemi le avventure delle versioni alternative di Superman, Batman e compagnia. A guidare le danze c'è sicuramente Earth 2 di James Robinson, maxi-serie che dovrebbe svelare un po' di dettagli sull'intero progetto dietro New 52 (altri dovrebbero venire svelati all'interno di Phantom Stranger, scritta dall'editor maximo della DC, Dan Di Dio), ma altri progetti particolari sono stati però pubblicati. In particolare il progetto Terra Uno, che si è occupato delle due icone principali della DC, Superman e Batman. In particolare il volume dedicato a quest'ultimo è stato realizzato da Geoff Johns e Gary Frank e propone un Batman oscuro come pochi, fortemente influenzato da quello di Frank Miller, giusto per intenderci.
Su Terra Uno, Thomas e Matha Wayne vengono ancora una volta uccisi all'uscita del cinema, sempre per una semplice rapina, ma la loro morte si intreccia con gli intrighi politici della città: Thomas, infatti, si sta preparando per le elezioni contro Oswald Cobblepot per una Gotham nuova e finalmente onesta. La morte violenta dei genitori di fronte ai suoi occhi costringerà Bruce a cambiare, ad abbandonare i panni del bambino viziato e a crescere insieme con Alfred Pennyworth, ex-militare senza una gamba cui l'amico Thomas affida il figlio.
E Bruce cresce, convinto che dietro la morte dei genitori non ci sia una rapina, e deciso anche a dimostrarlo, e nel frattempo a ripulire la città. Nasce così la figura oscura di Batman, un avventuriero all'inizio maldestro, senza la necessaria preparazione, che oscilla tra i lustrini delle feste mondane come Bruce Wayne e le ombre dei vicoli come Batman, scoprendo alla fine che questi due mondi non sono così distanti. E Batman stesso diventa anche il simbolo dell'inizio del cambiamento, così come doveva esserlo Thomas prima della morte prematura, un cambiamento che coincide anche con l'arrivo da Metropolis di Harvey Bullock, poliziotto e attore televisivo, onesto tanto da riuscire a convincere James Gordon ad alzare la testa contro la criminalità e la corruzione di Gotham.
Pinguino: dolore e pregiudizio
E veniamo al Pinguino di Terra-New 52: come già raccontato in Gates of Gotham (che dovrebbe essere ancora in continuity), Oswald Cobblepot è l'ultimo rampollo di una delle famiglie più importanti di Gotham, presente in città praticamente dalla sua fondazione. E' su questa linea che si posiziona Dolore e pregiudizio di Gregg Hurwitz e Szymon Kudranski, il talentuoso disegnatore di Spawn che, prima di questa miniserie, ha anche fatto un paio di apparizioni su Detective Comics in storie brevi (in una di queste ha fatto esordire Eliah Strange, il figlio del famoso Hugo) che si incarica di rinarrare l'infanzia del futuro Pinguino. La miniserie, raccolta in volume dalla Lion nel settembre 2012, è una perfetta sintesi di ciò che il Pinguino è stato sin dal suo esordio, portando su carta un'operazione non molto differente rispetto a quella fatta da Tim Burton in Batman returns.
Oswald continua, infatti, ad essere il losco uomo d'affari di sempre ma, parallelamente, porta avanti un piano di vendetta contro Gotham e i suoi cittadini, che lo hanno irriso durante la sua infanzia, costruendo dei pinguini meccanici armati di bombe che nel finale lancerà sulla città. Il Pinguino diventa così un ingegnere geniale e un affarista senza scrupoli, ma in ogni caso pieno di rabbia e rancore contro la sua città e la sua stessa famiglia, che sterminerà, quasi come Hush, lasciando però in vita solo la madre, unico suo punto di riferimento.
In questo senso Hurwitz fa un'operazione molto efficace nella rappresentazione di Cobblepot, che viene caratterizzato come il perfetto mafioso all'italiana, attaccato alla famiglia, pronto a vendicarsi del minimo torto subito, ma sempre ben disposto a premiare (o a comprare) chiunque vada a suo favore. Intanto la bassa manovalanza è composta da bande violente e apparentemente incontrollabili, che non sembrano in alcun modo associabili al ricco Cobblepot. Per fortuna di Gotham c'è Batman, in grado di rompere quel muro di omertà che altrimenti, come ben sappiamo, difende le organizzazioni criminali.
Il Pinguino, dal personaggio sopra le righe e abbastanza assurdo delle origini, è diventato il rappresentante della criminalità organizzata, è diventato il rappresentante della società corrotta e difficile da fermare, almeno fino a che non c'è qualcuno che alza la testa. E se questo qualcuno, nella finzione fumettistica, è Batman, nella vita reale non possono essere che quegli onesti cittadini che cercano di difendere i diritti e le libertà individuali a cui questo articolo è inevitabilmente dedicato.

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