Stomachion

sabato 25 maggio 2013

Agenzia investigativa olistica

Avete mai avuto bisogno di una agenzia investigativa olistica? E sapete cos'è una agenzia investigativa olistica?
Se non lo sapete, niente panico: non vi siete persi nulla, e tanto ci sono io qui che ve lo sto per dire anche se poi magari non volete proprio saperlo.
Il termine olistica si riferisce alla mia convinzione [del detective] che il punto importante sia la sostanziale interconnessione di tutte le cose. Io [il detective] non perdo tempo con bazzecole quali la polvere per le impronte digitali, indizi rivelatori prelevati dalle tasche o sciocche orme di scarpe. Ritengo che la soluzione di ogni problema vada ricercata nel disegno e nello schema globale. Il rapporto fra cause ed effetti, signora Rawlinson [la cliente], spesso è più sottile e complesso di quanto noi, a una prima e sommaria visione del mondo fisico, saremmo naturalmente portati a supporre.
E quali sono le sue origini segrete?
Alcuni ricercatori stavano conducendo proprio questo esperimento [il gatto di Schroedinger], ma quando aprirono la scatola, il gatto non era né morto né vivo, ma in effetti scomparso, per cui mi chiamarono per indagare. Riuscii a dedurre che non era successo niente di drammatico. Semplicemente il gatto, stufo di farsi rinchiudere in continuazione nella scatola e di tanto in tanto di essere gasato, alla prima occasione aveva infilato la finestra. Per me fu questione di un minuto mettere una ciotola di latte vicino alla finestra e chiamare Bernice con voce invitante... Bernice era il nome del gatto... così il gatto tornò al suo posto.
Se questo fu il caso di lancio per Dirk Gently e la sua agenzia olistica, forse quello più importante fu l'indagine per l'omicidio di Gordon Way, magnate dell'industria informatica, nonché amico fraterno del fidanzato della sorella Susan, nonché unico indagato per l'omicidio, Richard MacDuff. Richard, apprezzato programmatore nonché autore dell'apprezzato articolo Music and Fractal Landscapes, che getta le basi per la moderna musica frattale(1), ha la fortuna di conoscrre Dirk, suo vecchio compagno di università, e la sventura di essere suo cliente, visto che un'indagine di Dirk non può non concludersi con una missione di salvataggio dell'universo, ovviamente grazie alla macchina del tempo, che poi è la vecchia casa a del professore di Richard.
E se questo non vi è bastato a convincervi (a fare cosa, poi, non so), sappiate che un monaco elettrico che attraversa i mondi grazie alla porta del bagno lasciata aperta dal professore in uno dei suoi viaggi è un motivo più che sufficiente (a fare cosa, poi, non so).
Ma se ancora fate gli scettici, ecco due parole che vi faranno cambiare idea, nonostante l'assenza del 42: Douglas Adams.
Ovviamente con affetto a Douglas Adams(2), visto che oggi è il towel day!
(1) La musica frattale è una deviazione matematica nello studio dei frattali in cui si cerca di capire come questi possano essere utilizzati per generare musica. O anche come questi possano essere presenti in musica composta apparentemente senza l'utilizzo di alcuna conoscenza matematica sull'argomento. Infatti nella breve ricerca sulla musica frattale che poi ho, evidentemente, fatto, mi sono imbattuto in Harlan Brothers che in un suo articolo sostiene che nella suite n.3 di Bach sia presente una struttura frattale, basata sull'insieme di Cantor.
Leggendo l'articolo che Ivars Peterson ha dedicato al lavoro di Brothers, si scopre come questi, esaminando la partitura, determina una struttura di tipo AAB, dove la sezione B dura il doppio di quella A.
Secondo Brothers la composizione di Bach presenta una struttura simmetrica a quattro livelli, che non sempre è stata correttamente eseguita, Ad ogni modo il ricercatore conclude
Il fatto che Bach sia nato circa tre secoli prima della concezione formale dei frattali può ben indicare che una affinità intuitiva per la struttura frattale è, almeno in alcuni compositori, un elemento motivazionale importante nel processo di composizione.
E qualcosa del genere sembra aver scoperto Daniel Levitin con il suo gruppo di ricerca:
Il nostro principale divertimento nell'ascoltare musica viene dal bilanciamento tra prevedibilità e sorpresa. Le fluttuazioni nell'altezza dei suoni [i pitch] seguono una legge di potenza, $1/f$ [dove $f$ è la frequenza], che realizza perfettamente questo equilibrio. I ritmi musicali, in particolare quelli della musica classica occidentale, sono considerati altamente regolari e prevedibili, e questa prevedibilità è stata ipotizzata alla base del contributo del ritmo al nostro divertimento musicale.
Esistono quindi dei ritmi musicali interamente prevedibili e come variano con il genere e il compositore? Per rispondere a questa domanda, abbiamo analizzato gli spettri del ritmo di 1788 movimenti da 558 composizioni della musica classica occidentale. Abbiamo trovato una travolgente maggioranza di ritmi che obbediscono a una legge di potenza $1/f^\beta$ attraverso 16 sottogeneri e 40 compositori, con $\beta$ che varia tra 0.5 e 1. In particolare, i compositori classici, le cui composizioni è noto che esibiscono spettri di pitch molto vicini a $1/f$, hanno mostrato degli spettri distinti: i ritmi di Beethoven erano tra i più prevedibili, quelli di Mozart tra i meno.
La nostra ricerca (...) dimostra che, come i pitch, anche i ritmi musicali esibiscono un bilanciamento tra predivibilità e sorpresa che potrebbe aver contribuito in maniera fondamentale alla nostra esperienza estetica musicale. Sebbene le composizioni musicali sono destinate ad essere eseguite, il fatto che i ritmi osservati seguono uno spettro $1/f$ indica che tale struttura non è un semplice artefatto dell'esecuzione o della percezione, ma piuttosto esiste all'interno della composizione scritta prima che la musica sia eseguita. Inoltre i compositori sistematicamente manipolano (coscientemente o meno) la prevedibilità nei ritmi $1/f$ per fornire alle loro composizioni una identità unica.
Un viaggio sicuramente più completo di quello che è il legame tra frattali e musica si trova su Scienza e Musica di Leonardo Petrillo, che ha anche brevemente discusso dello stesso articolo di Levitin (pdf) utilizzato in questa piccolissima nota.
Brothers H.J. (2007). Structural scaling in Bach's cello suite no.3, Fractals, 15 (01) 89-95. DOI:
Levitin D.J., Chordia P. & Menon V. (2012). From the Cover: Musical rhythm spectra from Bach to Joplin obey a 1/f power law, Proceedings of the National Academy of Sciences, 109 (10) 3716-3720. DOI:

(2) A quanto pare la BBC ha dedicato a Dirk una serie televisiva. Il romanzo, invece, in lingua originale e in formato epub, potete scaricarlo da Tuebl.

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