Stomachion

lunedì 28 luglio 2008

Metal Hurlant

Immagine di Metallo urlanteE' la famosa rivista francese di fumetti, Metal Hurlant, quella sulla quale lavorò ad un certo Garage ermetico un certo Moebius. E tradotto è anche il titolo di un romanzo, Metallo urlante, della serie di Eymerich, il personaggio storico reinventato in una sorta di universo distorto e terribile dallo scrittore italiano Valerio Evangelisti. Questo romanzo, però, che ha visto l'esordio di Pantera (il suo è in effetti l'episodio più efficace in tutto l'affresco), è in effetti il meno efficace di tutta la saga (almeno nella ristretta cerchia dei romanzi che ho letto fino ad ora): non solo l'indagine di Eymerich è decisamente insignificante per sviluppo, trama, approfondimenti (si svolge unicamente nei locali dell'inquisizione), ma mancano le fusioni in corso d'opera tra le varie epoche che hanno fatto della narrazione non-sequenziale di Evangelisti un punto di forza. In questo caso, però, forse anche a causa dei molti punti che l'autore voleva inserire nella continuity del suo mondo, ad ognuna delle vicende viene dedicato una sorta di mini-romanzo all'interno del romanzo stesso, il tutto per ottenere un risultato alla fine meno efficace del solito. Certo l'episodio di Pantera e gli elementi di continuity gettati qua e là salvano comunque un libro altrimenti non essenziale, ma che comunque mantiene la sua carica pessimistica verso il futuro catastrofico immaginato da Evangelisti. L'altro punto da salvare è la solita costante dell'autore, il solito messaggio: tutte le guerre e le distruzioni e gli attriti sociali hanno le loro basi nelle azioni del passato, quindi solo guardando lucidamente e obiettivamente a esso si potrà trovare una soluzione, cosa che l'autore, però, non ritiene possibile...

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