Stomachion

giovedì 22 maggio 2008

Ettore Majorana: il fisico che sparì nel nulla

Immagine di Ettore Majorana
Il 26 marzo del 1938, poco più di settanta anni fa, scompariva uno dei più grandi fisici teorici italiani di tutti i tempi, Ettore Majorana. La sua produzione in fisica è limitata al minimo indispensabile: 9 articoli quasi tutti pubblicati su Nuovo Comento (a parte quello pubblicato su Zeitschrift fur Physik, Vol.82 del 1933, nato dalla collaborazione con Heisenberg). Si è occupato principalmente di fisica teorica applicata allo studio dei nuclei e delle interazioni tra le particelle elementari. Poco prima di sparire aveva ampliato i suoi interessi, rivolgendosi ad altre discipline: in base alle testimonianze gli sembrava che la fisica fosse una scienza troppo limitata e cercava così di variare le sue conoscenze. Certo la fisica restava il suo interesse principale (in quel periodo all'Università di Napoli aveva un corso da portare avanti, frequentato da sei studenti), e lo è stato per tutta la sua vita. Interessato alla matematica sin dalla più tenera età, appena ebbe la possibilità, passò al corso di laurea in Fisica, laureandosi con Fermi come relatore: aveva finalmente trovato un modo per utilizzare la sua passione per la matematica negli studi e nelle ricerche di fisica teorica. Dalle testimonianze di chi lavorò accanto a Majorana, la sua vita è caratterizzata da una grande solitudine e da una irrequietezza profonda: probabilmente ciò che lo turba è la sensazione di come si vada trasformando la fisica sotto i suoi occhi. Forse ha alcune visioni del futuro, forse ha dedotto la strada dove andrà la ricerca: dando sempre maggiore importanza alla quantità di articoli da pubblicare piuttosto che alla loro effettiva qualità, piuttosto che alle idee che i fisici dovrebbero proporre, su cui dovrebbero discutere. E forse era proprio per questo che, per convincerlo a pubblicare, i suoi amici avevano molto da combattere e discutere, per portare avanti le sue idee avevano muri di diffidenza e pessimismo da abbattere.
Tutto questo e altro ancora è presente ne Lo scienziato che sparì nel nulla, biografia di Ettore Majorana scritta da Paolo Cortesi, una biografia che non poteva certo mancare nella mia libreria, considerato che il grande fisico siciliano è uno dei motivi per cui oggi sono diventato un fisico. In un bel sceneggiato di una ventina di anni fa, in cui veniva raccontata la storia di Fermi e dei suoi ragazzi di via Panisperna, una delle scene che più mi colpirono fu la gara (citata nel libro) tra Fermi e Majorana: entrambi dovevano calcolare un integrale complicato e mentre Fermi inizia ad usare tutta la lavagna di un'aula universitaria, Majorana utilizza quello che ai miei occhi di bambino sembrava un pacchetto di fiammiferi. Quel giorno decisi che avrei calcolato quelle cose, che almeno avrei provato a farlo. Alla fine qualcosa l'ho fatta, e speriamo che non mi fermi qui.
Per intanto buona lettura con Lo scienziato che sparì nel nulla.

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