Stomachion

mercoledì 2 marzo 2005

Il Sanremo di Bonolis

Ieri sera è partito il 55.mo festival di Sanremo, e parte sotto il marchio deciso di Paolo Bonolis.
L'inizio, infatti, è segnato da un senso della vita che tanta fortuna e tanto successo hanno dato alla sua Domenica In, una delle migliori degli ultimi decenni. Quindi parte una miscellanea di canzoni classiche della nostra storia musicale cantate dai giovani, a cui ha fatto d'apertura un inno d'Italia in formato rock!
Dopo la rituale presentazione delle vallette (la Clerici ed il volto nuovo Felini) ecco l'inizio della gara, quest'anno scandita in una suddivisione per categorie, che pero' non sono di generi musicali (un vero peccato!).
Vediamo un po', però, le classifiche della prima serata per poter commentare al meglio le canzoni sentite ieri (solo i big):
Nella sezione Donne ed in quella Classic ci sono poche sorprese: in testa sono rispettivamente Antonella Ruggero (non è difficile supporre che sia anche in testa alla classifica generale), seguita da Alexia, che si presenta con una canzone dance che però sembra cantare con meno trasporto e passione rispetto ai pezzi degli anni passati; tra i Classic, invece, Toto Cutugno che, insieme ad Annalisa Minetti presenta una canzone tipicamente sanremese, si presentano per vincere (o almeno ci provano) e sono seguiti da Marcella Bella, che presenta un pezzo brioso e soprattutto abbastanza differente rispetto al noto Montagne verdi. La prima sorpresa in negativo (come posizione in classifica) è invece Franco Califano, che prova a fare un Tiro Mancino al Festival, le cui giurie sembrano non apprezzare.
Abbastanza scontata la classifica Uomini, chiusa da un Umberto Tozzi non proprio in grandissima forma. Il capoclassifica è, invece, Francesco Renga, che presenta uno dei cinque pezzi che, a mio giudizio, sono tra i più originali e coraggiosi del festival e probabilmente contenderà alla Ruggero ed a Niky Nicolai la vittoria finale. Giocato sull'alternanza tra suoni dolci e tranquilli e suoni rudi e tempestosi, è in pratica la sua reazione alla terribile tragedia dello tsunami che ha colpito le coste dell'Asia nei mesi scorsi. Dietro di lui si classificano il difensore del titolo (Marco Masini: meglio la canzone dello scorso anno!) ed un deludente Gigi D'Alessio, soprattutto se paragonato a Michael Bublè, il talento italo-canadese che ha omaggiato, in uno spumeggiante duetto con Bonolis, il grande Renato Carosone, che mi pare sia uno dei maestri del D'Alessio: sarebbe stato molto bello ed interessante se il cantatutore napoletano avesse presentato un pezzo alla Carosone, suonato al pianoforte, piuttosto che la sua solita canzone melodica.
Arriviamo, ora, ai Gruppi, o, come si diceva un tempo, i complessi: questa categoria, infatti, soffre di un complesso di inferiorità nei confronti del DJ Francesco, che è stato costretto a formare una band tutta sua per presentare una canzone carina, sì, ma niente di più, e chiudere la serata al 4.o posto provvisorio, davanti ai Velvet, che presentano uno dei pezzi più originali di tutto il festival (sonorità quasi alla Smashing Pumpkins). La categoria Gruppi, in generale, è quella che presenta le canzoni migliori: sia le Vibrazioni (3.o posto), sia la Jazz Band che accompagna Niky Nicolai (splendida voce per un bellissimo brano) hanno portato canzoni di qualità e decisamente originali rispetto alla media, nella quale si trovano anche i Matia Bazar, al 2.o posto soprattutto per la voce eccezionale della nuova cantante.
Sanremo, comunque, è partito, nel segno di Bonolis, che domina il palco, propone iniziative umanitarie e con il suo solito garbo dà la notizia della morte di Alberto Castagna, portando ottimi risultati d'ascolto alla prima serata.
Questo, però, è solo l'inizio, in attesa di sentire i Giovani (di cui Bonolis dice un gran bene, e magari da lì esce un jolly!) e, soprattutto, della serata finale, con la proclamazione del vincitore di questa 55.ma edizione del Festival di Sanremo!

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